Revista de Ciencias Humanas y Sociales. FEC-LUZ 
Anche Fridolin (WELPONER, 2012) punta sul bisogno di stare in 
gruppo, di cantare insieme e di essere liberi. Invitandoli a cantare come 
l’uccellino  protagonista  della  storia,  la  lettrice  aveva  scelto  la  canzone 
“Volare” di Modugno che certo i bambini non conoscono, ma fu molto 
efficace sia per il senso di apertura, libertà, gioia che dà, sia perché l’invito 
a  chiedere  notizie  sulla  canzone  ai  nonni  rappresentò  una  buona 
occasione, anche a distanza, di parlare con loro e condividere una nuova 
storia, così  furono parecchi a  raccontare ai nipoti della canzone e della 
loro giovinezza. 
Il  fatto  che  le  storie  degli  albi  presentassero  situazioni  dove  le 
difficoltà  si  superano  insieme,  con  gioia  e  speranza  dopo  un  iniziale 
momento  difficile,  aiutava  i  bambini a  sentirsi  capaci,  direi competenti, 
nell’affrontare  il  periodo  che  stavano  attraversando,  giova  ricordarlo, 
insieme a figure adulte alle prese con giorni di grande disagio. Si è trattato 
certamente anche di intrattenimento, di divertimento, ma i tre piccoli gufi 
che  temono  che  la  mamma  non  torni  più,  Guizzino  che  ha  paura  di 
essere  mangiato,  Lupo  che  scopre  di  aspettare  con  ansia  il  ritorno  di 
Lupetto o Gaetano il gabbiano che vive spavaldo la sua prima avventura 
esplorando  il  mondo,  ma  poi  vola  verso  casa  desideroso  di  amore  e 
tenerezza rassicurarono molto i bambini: anche questi personaggi hanno 
paura di qualcosa, e vogliono le coccole, non solo io; se ce l’hanno fatta 
loro, (con i quali mi immedesimo), ce la farò anch’io. 
Le  letture  son  continuate  fino  alla  fine  dell’anno  scolastico,  la 
gratitudine  si  è  fatta  sentire  da  parte  degli  ascoltatori,  “Aspettiamo  la 
signora  che  venga  qui  da  noi  quando  si  potrà  viaggiare  di  nuovo  e 
torneremo nelle classi, a scuola” e da parte della lettrice, “Leggere per i 
bambini mi ha aiutata a sentirmi  viva  e  in  qualche modo “in pista”,  le 
storie sono state il mio collegamento col mondo”. 
Le  perplessità  iniziali  c’erano,  soprattutto  sembrava  un  azzardo 
inviare audio senza video, in molti scommettevano che no, non avrebbe 
funzionato, i bambini non avrebbero risposto. 
Scoprimmo  che,  anzi,  senza  l’elemento  visivo  (quanto  era  già 
sollecitata  la  vista  in  quei  giorni!)  l’attenzione,  la  concentrazione, 
l'immaginazione ne guadagnavano. 
Tutti  seduti  sul  divano,  sul  letto,  o  per  terra  su  un  bel  tappeto, 
senza  bisogno  di  spostarsi  per  vedere  meglio,  orecchie  tese,  respiro 
leggero, la mente a costruire le immagini: una bella cavalcata nel mondo 
delle storie, dei libri “che si configurano come equivalente dell’universo, al 
pari degli antichi talismani”, come dice CALVINO in favore dei classici.